Che significa controeducazione o gaia educazione? Significa che, al posto di accettare che bambini e bambine e ragazzi e ragazze siano costretti a subire trattamenti che non accolgono la loro singolarità, la loro immaginazione, i loro desideri, occorre pensare a come ospitarli nella loro irriducibile unicità, ascoltando le loro ispirazioni, servendo le loro vocazioni, predisponendo i contesti di esperienze perché possano parteciparvi con le loro idee ed energie.
Essere attori di gaia educazione significa mirare al pieno godimento del tempo presente. Non più rinvii, non più sacrifici in nome di mete nebulose e incomprensibili, semmai forme di operatività e di riflessività stimolate da esperienze condivise, comprensibili e negoziabili nelle loro forme e nel loro accadere. Nessuno deve più fare, soprattutto nel periodo della sua formazione, qualcosa senza comprendere di che si tratta, dove conduce, senza partecipare emotivamente e appassionatamente al suo farsi, senza essere interpellato piacevolmente da quel qualcosa nella sua soggettività, nella sua fantasia, nella sua fisicità.
Non c’è ricompensa nel futuro, se non in un futuro raggiungibile in un tempo concretamente percorribile. La ricompensa deve essere goduta nel farsi dell’esperienza come nei suoi raggiungimenti.
(Foto ©Francesca Meloni)